Conto Termico 3.0: incentivi per efficienza energetica e rinnovabili.
Novità, percentuali e come accedere
Territorio: Italia
Territorio: Italia
Descrizione bando
Il nuovo Conto Termico 3.0 introduce un impianto aggiornato di incentivi a sportello per interventi di piccole dimensioni finalizzati all’efficienza energetica degli edifici e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
La misura dispone di un limite di spesa annua pari a 900 milioni di euro: 400 milioni destinati alle Pubbliche Amministrazioni e 500 milioni a privati e imprese. L’operatività è fissata dal 25 dicembre 2025 e le domande si presentano tramite il Portaltermico del GSE. Per privati e imprese l’accesso è in “accesso diretto”; PA ed ESCo possono utilizzare la prenotazione.
Soggetti beneficiari
Possono richiedere l’incentivo Pubbliche Amministrazioni, imprese, soggetti privati ed Enti del Terzo Settore. Per gli interventi di incremento dell’efficienza energetica negli edifici (Intervento 1), sul fronte imprese/terziario sono ammesse le unità immobiliari in categorie catastali A/10 e gruppi B, C (escluse C/6 e C/7), D (escluso D/9) ed E (esclusi E/2, E/4, E/6).
Per gli interventi di produzione di energia termica da FER (Intervento 2), l’agevolazione si apre anche agli edifici residenziali (gruppo A), con esclusione di A/8, A/9 e A/10 (ville, immobili di interesse storico/artistico, uffici o studi privati).
Interventi ammissibili - Efficienza energetica negli edifici
Sono elencate le tipologie di intervento per:
incremento dell’efficienza energetica:
produzione di calore rinnovabile:
Spese ammissibili
Il Conto Termico 3.0 ammette, oltre alle forniture e installazioni, anche demolizioni/dismissioni dei vecchi impianti, opere accessorie e adeguamenti (elettrici, idraulici, canne fumarie, strutture) necessari al corretto funzionamento delle nuove soluzioni. Sono incluse le prestazioni professionali: diagnosi energetiche, APE, progetti tecnici, direzione lavori e collaudi. Gli interventi possono impiegare componenti nuovi o ricondizionati, ma devono essere dimensionati in funzione dei reali fabbisogni e asseverati da tecnico abilitato. Questa impostazione consente di costruire progetti completi e tracciabili, con documentazione tecnica coerente ai requisiti di legge.
Quanto copre l'incentivo e quali maggiorazioni sono possibili
Per le imprese, sull’Intervento 1 (edifici) l’intensità base:
non supera il 25% dei costi ammissibili per singolo intervento
sale al 30% in caso di multi-intervento.
Sono previsti aumenti:
+20 p.p. per piccole imprese
+10 p.p. per medie
+15 p.p. in zone assistite “a”
+5 p.p. in zone “c”
ulteriore +15 p.p. se il progetto determina almeno −40% di energia primaria rispetto all’ex ante.
Sull’Intervento 2 (termico da FER) l’intensità base:
non supera il 45% con +20 p.p. (piccole) e +10 p.p. (medie).
Questa architettura consente in molti casi a una piccola impresa di arrivare a una copertura intorno al 65%, abbreviando il payback e migliorando la resilienza energetica dell’azienda.
Come funziona l'accesso e quali sono le scadenze operative
Prima di avviare i lavori, le imprese devono presentare al GSE una richiesta preliminare, obbligatoria ma non vincolante ai fini della prenotazione delle risorse. Il documento deve contenere:
Nome e dimensione dell’impresa
Descrizione del progetto comprese le date di inizio e fine
Ubicazione del progetto
Elenco dei costi di progetto
Tipologia dell’aiuto (sovvenzione, prestito, garanzia, anticipo rimborsabile, apporto di capitale o altro) e importo del finanziamento pubblico necessario per il progetto
Sono previste due modalità alternative:
accesso diretto (per privati e imprese)
prenotazione (per Pubbliche Amministrazioni ed ESCo).
Con l’accesso diretto, la domanda va presentata entro 90 giorni dalla conclusione dei lavori; la dilazione dei pagamenti può arrivare a 120 giorni (per i privati è ammessa una dilazione maggiore se l’ultima quota supera il 10% della spesa totale). Con la prenotazione – riservata a PA/ESCo – l’agevolazione può essere richiesta prima dell’avvio, con tempistiche precise per inizio e fine lavori. In ogni caso, il rispetto delle scadenze è fondamentale per non perdere il beneficio.
Beni ricondizionati: economia circolare e risparmi
Una delle novità più significative è l’ammissibilità dei beni ricondizionati. Sono considerati tali gli apparecchi o componenti già immessi sul mercato, poi dismessi, puliti, manutenzionati, eventualmente riparati e testati per ripristinarne le prestazioni originarie. Il fabbricante/operatore che ricondiziona è responsabile della conformità alle norme di prodotto e alle disposizioni legislative prima della reimmissione sul mercato.
Per accedere all’incentivo i beni devono essere correttamente dimensionati sui fabbisogni energetici asseverati. Il ricorso al ricondizionato permette costi di investimento inferiori e, se l’intervento garantisce gli obiettivi energetici previsti (riduzione della domanda di energia primaria), può beneficiare di contributi rilevanti in linea con le percentuali del Conto Termico 3.0.
Dotazione e orizzonte della misura
Oltre al plafond complessivo (900 milioni €/anno) e ai tetti per imprese (150 milioni/anno complessivi; 30 milioni per singola impresa/intervento), i limiti operano sia in accesso diretto sia con esecuzione tramite ESCo. L’impianto della misura è costruito per favorire trasparenza, tracciabilità dei progetti e impatto energetico misurabile (riduzione dei consumi e miglioramento della prestazione energetica con APE ex ante/ex post).
Analisi di fattibilità gratuita
Per maggiori informazioni i nostri consulenti sono a disposizione: info@glocalservizi.com – 0442 77 26 61.
Prima di avviare i lavori, le imprese devono presentare al GSE una richiesta preliminare, obbligatoria ma non vincolante ai fini della prenotazione delle risorse.