Iper ammortamento 2026: cosa cambia
Territorio: Italia
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Cosa cambia con la manovra finanziaria 2026
La legge di bilancio 2026 (manovra finanziaria 2026) dovrebbe introdurre un nuovo iper ammortamento come strumento unico per gli investimenti, superando i crediti d’imposta di Industria 4.0 e Transizione 5.0 / Industria 5.0. L’idea è semplificare e stabilizzare l’incentivo, legandolo alla maggiorazione del costo deducibile del bene (iper ammortamento), così da offrire un beneficio pluriennale coerente con l’ammortamento. Le anticipazioni più affidabili indicano maggiorazioni fino a +180% per i beni 4.0 e fino a +220% se l’investimento centra obiettivi di efficientamento energetico (logica “green” ereditata dalla Transizione 5.0/Industria 5.0)
A chi conviene davvero
Il nuovo iper ammortamento conviene soprattutto a chi ha utile imponibile e un’aliquota effettiva (IRES/IRPEF) non bassa: società di capitali, PMI in utile, imprese con IRPEF marginale elevata. Risulta meno efficace per chi è in perdita o con utili molto bassi, e per chi preferiva la spendibilità in F24 del credito d’imposta. L’obiettivo politico è estendere il perimetro anche a settori prima penalizzati dalle regole PNRR, mantenendo però priorità su Industria 4.0 e Transizione 5.0 (digitale + energia).
Come funziona il vantaggio (iper ammortamento vs credito d’imposta)
Con l’iper ammortamento non incassi un credito: maggiori la deduzione (imponibile più basso) e paghi meno imposte ogni anno.
La formula di stima è semplice: Risparmio = maggiorazione × aliquota d’imposta.
Con il credito d’imposta, invece, il beneficio si usa in compensazione (F24) secondo aliquote e quote annuali fisse. In sintesi: iper ammortamento più conveniente per chi ha tassazione effettiva alta e orizzonte pluriennale; credito d’imposta più “liquido” ma spesso con aliquote inferiori.
Scenario 4.0 “standard” (+180%): extra-deduzione 1.180.000 €; con IRES 24% il risparmio complessivo è 432.000 € (~43,2% del costo), distribuito lungo gli anni di ammortamento.
Scenario “green” (+220%): extra-deduzione 2.220.000 €; risparmio 528.000 € (~52,8%).
Vecchio credito 4.0 40% (riferimento): 400.000 € in compensazione su 3–5 anni. L’iper può rendere di più in valore assoluto, ma si spalma e richiede utile.
Cosa sarà agevolabile
Resteranno centrali i beni materiali e immateriali 4.0 (Allegati A e B: macchine connesse, CNC/PLC, MES/SCADA, analytics ecc.), con premialità per efficienza energetica (Transizione 5.0 / Industria 5.0). Le anticipazioni segnalano l’inclusione, alle stesse logiche di aliquote, anche di beni strumentali per rinnovabili destinati all’autoconsumo (es. fotovoltaico), con requisiti tecnici da definire. Attenzione a interconnessione e integrazione: restano requisiti-chiave per parlare di Industria 4.0.
Come prepararsi (subito)
Mappa investimenti 2026–2027: beni 4.0, software, interventi “green”.
Capitolati tecnici: interconnessione, integrazione, funzionalità (Industria 4.0).
Beni con risparmio energetico: per puntare alle maggiorazioni “green” e ai target di riduzione.
Business case iper vs credito: calcola percentuale finale attesa sul tuo profilo fiscale.
Timing: ordini, consegne, messa in funzione allineati alla legge di bilancio 2026 e ai decreti.
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FAQ
1) Qual è la percentuale “finale” di vantaggio?
Dipende dalla maggiorazione (es. +180% / +220%) e dalla tua aliquota: con IRES 24%, +180% ≈ 43,2%; +220% ≈ 52,8% del costo, spalmati sugli anni.
2) Quando conviene l’iper ammortamento rispetto al credito?
Se hai utile stabile e vuoi massimizzare il risparmio complessivo; il credito è più “liquido”, l’iper è più ricco ma diluito.
3) Quali beni rientrano in Industria 4.0?
Allegato A/B: macchine connesse (CNC/PLC), software MES/SCADA, AI/analytics, con interconnessione e integrazione ai sistemi aziendali.
4) La Transizione 5.0/Industria 5.0 come incide?
Premialità “green”: se dimostri riduzioni dei consumi, puoi puntare a +220%.
5) È già tutto definitivo?
No: è in manovra finanziaria 2026/legge di bilancio 2026. I dettagli arriveranno con testi e decreti attuativi.